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I nostri servizi

FISIOTERAPIA e OSTEOPATIA

Fisioterapia e osteopatia condividono lo stesso fine ultimo, ossia il raggiungimento del miglior stato di benessere possibile.

 

Per farlo utilizzano due approcci differenti, sia in ambito valutativo sia nelle modalità di trattamento, ma che possono intersecarsi e potenziarsi reciprocamente se utilizzati in maniera sapiente da professionisti che li padroneggiano entrambi.
Saranno di seguito descritti separatamente, ma solo per facilitarne la comprensione e dare un ordine ai numerosissimi campi di intervento.

 

Presso lo studio Olos si eseguono trattamenti fisioterapici volti alla preparazione dei pazienti ad interventi chirurgici programmati o al recupero nell’immediata fase post-intervento o in seguito a traumi, oltre che al trattamento di problematiche cronico-degenerative o per dolori acuti.

LINFODRENAGGIO

Il linfodrenaggio è una tecnica di massaggio manuale ideata per intervenire sul sistema linfatico, con lo scopo di ridurre i liquidi che si accumulano (solitamente a livello di braccia e gambe) a causa di un malfunzionamento del sistema stesso.

 

La linfa è un liquido leggermente viscoso, che attraverso una fitta serie di capillari e linfonodi, ha il compito di riportare nel circolo venoso alcuni elementi di scarto, proteine e sostanze nutritive e di smaltire quanto non metabolizzato nelle cellule.

 

La linfa, percorre i vasi linfatici con una direzione dalla periferia (arti) al centro (cuore) e, a differenza del sangue nelle arterie, il suo movimento non avviene grazie al pompaggio del cuore, ma scorre nei vasi mossa dall’azione dei muscoli, che contraendosi e rilassandosi agiscono come una vera e propria pompa.

 

Quando quest’azione viene meno (x es.a causa di un’eccessiva immobilità o in esiti di chirurgia per patologie tumorali con con rimozione dei linfonodi) la linfa tende a ristagnare nei tessuti.

Il linfodrenaggio è quindi indicato per il trattamento di:

  • linfedemi primari o secondari (x es. chirurgia post-K) in abbinamento ad un bendaggio decongestionante per garantire il mantenimento del risultato ottenuto
  • edemi post-chirurgici e traumatici
  • ritenzione idrica, primo stadio della cellulite
  • cicatrici (meglio ancora se affiancato ad altre terapie manuali)
  • Infiammazioni senza infezione
  • sindrome algo-neuro-distrofica
  • flebolinfedemi e lipedemi

Il linfodrenaggio contribuisce al miglioramento del microcircolo e alla riduzione degli edemi, siano questi dovuti a disturbi cronici (v.patologie reumatiche) che acuti (v. post intervento) o a particolari condizioni di salute (v . gravidanza), favorisce la rigenerazione dei tessuti e i processi di cicatrizzazione, aumenta le difese immunitarie ed ha un effetto sia antalgico sia rilassante.

Come tutte le tecniche di terapia manuale ha alcune controindicazioni .
Infatti non può essere utilizzato in caso di infezioni in fase acuta (locali come una ferita infetta o sistemiche), trombosi venose, neoplasie in fase attiva ed importanti scompensi cardiaci.

RIEDUCAZIONE MOTORIA

Nello studio Olos, accanto alla terapia manuale (fisioterapica e osteopatica) in cui il paziente riveste prevalentemente un ruolo passivo, è data grande importanza agli esercizi svolti attivamente. L’ampio open space dedicato al corpo libero è a disposizione di tutti i professionisti che lavorano in struttura, ma è gestito prevalentemente dalla dott.ssa Rubbi – chinesiologa supportata della Polisportiva T.F. – per lavorare sul singolo con esercizi attivi di rinforzo muscolare, propriocettività, cura posturale, prevenzione e riallenamento al gesto atletico oppure in gruppo, con una ginnastica di mantenimento a 360°.

MASSAGGIO NEONATALE

Presso lo studio Olos si tengono corsi di massaggio neonatale con la dott.ssa Nicoletta Battistini, insegnante certificata AIMI dal 2015. Grazie all’esperienza e alla disponibilità dell’insegnante e ad un luogo confortevole e curato nei dettagli, il corso di massaggio neonatale è un’esperienza che regala a mamma e bambino un momento di completo relax e connessione.

BABYWEARING

Con il termine babywearing si intende la pratica del portare i propri bimbi addosso, legati con un supporto. Lontano dall’essere un’invenzione recente o una moda dei nostri tempi, il portare esiste da sempre: a diverse latitudini, in diversi continenti, in diverse condizioni sociali, con diversi strumenti, in diverse posizioni. Portare è scritto nel nostro codice genetico, il nostro neonato è a tutti gli effetti un mammiferi portato attivo: nasce molto immaturo (“prematuro fisiologico”) e necessita della presenza constante e ravvicinata del genitore per sopravvivere e vedere garantiti tutti i suoi bisogni primari. Presenta inoltre dei riflessi arcaici, come quello di prensione, che ci indicano che la sua mano primitiva si attaccava al pelo della madre per non cadere mentre veniva trasportato, esattamente come fanno altri mammiferi portati attivi come scimmie e koala. Portare garantisce al portato e al portatore di trovare un punto di incontro tra i loro rispettivi bisogni: soddisfa il bisogno primario di contatto del neonato (e anche del bimbo più grande) e consente al genitore di avere braccia e mani libere.

I vantaggi ovviamente non sono solo questi:

  • aiuta la termoregolazione del neonato
  • consente al genitore di avere il peso ben distribuito sul proprio corpo
  • aiuta il rilassamento e stabilizza la respirazione
  • facilita l’allattamento al seno
  • riduce le coliche e il pianto
  • aiuta nel prevenire l’insorgenza di eventuali vizi a carico del cranio (plagiocefalia, platibasia)
  • permette al genitore di prendersi cura di eventuali altri fratelli o di portare passeggio il proprio cane
  • consente di fare delle belle camminate in montagna senza rinunciare alle proprie passioni.

Portare è sicuramente una pratica facilitante, ma non è sicuramente solo trasporto: ci si fa carico, fisicamente ma soprattutto emotivamente, di qualunque altro, anche nei momenti più difficili. Può non essere facile per tutti, può non essere la soluzione per tutti. Difficilmente non lo sarà per i bimbi, ma la differenza nel gestire al meglio difficoltà ed eventuali errori sta nel professionista che può accompagnare quella coppia genitori-bambini a trovare la loro soluzione. Non una per tutti, ma ad ognuno la propria, tarata sui bisogni specifici di quella famiglia, che tenga conto di molteplici fattori.

HATHA YOGA

L’Hatha Yoga comprende posizioni statiche e dinamiche eseguite a ritmo lento.

La respirazione ha un ruolo fondamentale: inspirazione ed espirazione vengono coordinate con il movimento e, contemporaneamente, sono utilizzate per stabilizzare le posizioni statiche.

La pratica è adatta a tutti ed è indicata per migliorare la propria flessibilità e prendere coscienza di tutto il corpo oltre che aiutare il sistema nervoso e tutte le funzioni ad esso collegate. Con il tempo, la pratica aiuta ad abbassare lo stress e l’ansia e a combattere l’insonnia favorendo un sonno rigenerante.

YIN YANG YOGA

E’ una pratica semplice e dal ritmo lento, che agisce sul tessuto fasciale profondo del corpo. Allo stesso tempo aiuta a migliorare la capacità di movimento delle articolazioni, a stimolare il flusso energetico dei meridiani e degli organi, a calmare le emozioni, ed a preparare il corpo e la mente per stati profondi di meditazione. La pratica Yin si focalizza sull’auto-osservazione e l’ascolto. Quando si assume una postura, seguendo l’allineamento naturale, si lasciano andare tutte le distrazioni e idee preconcette e si porta l’attenzione in modo particolare nel momento presente, su un’intenzione e senza giudicare, sviluppando così la capacità di sentire il movimento nel non-movimento, di percepire le sensazioni del corpo o le emozioni che emergono, e di percepire il respiro in tutta la sua totalità. Mantenendo ogni asana per alcuni minuti (dai 3 ai 5) e seguendo una respirazione profonda e consapevole, lentamente andremo a rilassare i muscoli, permettendo al tessuto connettivo profondo (fascia, legamenti, tendini ed ossa) di nutrirsi, fortificarsi ed “allungarsi” in modo sicuro e terapeutico.